Cari insegnanti, cari studenti, caro personale Ata, cari genitori,
la lettera che ho pubblicato il 13 maggio scorso ha aperto una vivace discussione tra di noi. Una discussione che naturalmente non era sul preside, ma sulla scuola. Su quello che abbiamo vissuto, sulla lezione che abbiamo tratto dalla pandemia, su quale modello di educazione vogliamo far ripartire a settembre. Consapevoli che la scuola non potrà più essere quella di prima. Sono arrivate riflessioni su tante questioni, sono emersi punti di condivisione e punti di dissenso. Si è registrata però da una larghissima parte degli insegnanti, degli studenti, dei genitori e del personale Ata la disponibilità ad accettare la “sfida del cambiamento”. In realtà il Marco Polo in questi anni è già molto cambiato. Anzi, credo abbia rappresentato un esempio di come una scuola, grazie al contributo di tutti, possa trasformarsi in modo profondo in poco tempo, acquisendo uno stile e un’identità chiari e riconoscibili. Ma proprio perché l’innovazione è ormai nel DNA del Marco Polo, la nostra scuola non può “cullarsi sugli allori”. Ha il dovere di mettersi in gioco continuamente, di ascoltare i segnali di disagio e le idee della propria comunità in una logica di miglioramento continuo.
Per quanto mi riguarda personalmente, sono stati giorni un po’ travagliati, nei quali ho molto riflettuto sulle scelte da compiere. Ho considerato i moltissimi attestati di stima e di affetto davvero commoventi che ho ricevuto e per i quali ringrazio tutti di cuore, ma sono stato autenticamente combattuto tra due spinte ugualmente forti, quella di proseguire il percorso che stiamo facendo al Marco Polo e quella di iniziare una nuova sfida in un’altra scuola.
Oggi 15 giugno 2021 abbiamo avuto un collegio dei docenti nel quale c’era da discutere delle diverse proposte che sono arrivate. Avevo ipotizzato di decidere dopo il collegio, in base a quello che sarebbe emerso, alle posizioni che il collegio stesso avrebbe assunto. Ma poi ho pensato che non sarebbe stato giusto perché quelle posizioni avrebbero potuto essere condizionate dalla volontà di far rimanere (o non far rimanere) il preside. E invece mi sembrava importante che ognuno si potesse esprimere liberamente. Quindi ho “deciso di decidere” prima. E ho deciso di “togliere la pistola dal tavolo”. L’ho fatto anche perché alla fine dentro di me ho sentito prevalere il dovere (e il piacere) di rispettare e non deludere le attese di tanti (studenti, professori, genitori e Ata) che hanno scelto il Marco Polo intenzionalmente, confidando di trovare da noi un modo di fare scuola in cui si sarebbero riconosciuti e sentiti a loro agio.
Non farò quindi domanda di trasferimento e rimarrò per un altro triennio al Marco Polo. Con una clausola. Quella di “un anno di prova”. A settembre avvieremo la “fase costituente” che molti hanno chiesto e vedremo insieme se al termine del prossimo anno la disponibilità a mettersi in gioco si sarà tradotta davvero in azioni concrete, in un miglioramento reale della qualità della nostra scuola.
Alcune cose partiranno subito da settembre, altre avranno tempi più lunghi. Oggi intanto abbiamo approvato a larga maggioranza alcune cose per il prossimo anno scolastico.
- Avvio di una Commissione Costituente composta da docenti e studenti che avanza proposte sulla didattica, le relazioni e l’organizzazione e monitora le problematicità che emergono nella scuola
- Questionari di valutazione degli studenti su preside, scuola, docenti e personale Ata
- Patto formativo di inizio anno tra insegnanti e studenti in cui si condivideranno tempi delle verifiche e programmazione dei contenuti
- Lezioni aperte ai colleghi e al preside
- Programmazione di dipartimento condivisa su obiettivi minimi e verifiche trasversali di istituto
- Programmazione interdisciplinare a livello di consiglio di classe
- Promozione delle attività di compresenza tra docenti
- Uscite di socializzazione tra tutti gli insegnanti e tutti gli studenti delle classi prime nelle prime settimane di scuola con possibilità di estenderle alle altre classi
- Consigli di classe allargati a tutti gli studenti ed eventualmente a tutti i genitori quando se ne sente l’esigenza
- Avvio di una riflessione collettiva sulla valutazione e sul carico di compiti a casa
- Inizio di un percorso che porti a soluzioni condivise nella gestione dei conflitti tra studenti e insegnanti o tra gli insegnanti di un consiglio di classe.
- Istituzione di orari di ricevimento degli studenti, e non solo dei genitori, da parte degli insegnanti.
Ringrazio di nuovo tutti per il confronto delle ultime settimane. E mi auguro che il tempo che abbiamo davanti ci riservi esperienze stimolanti ed emozionanti almeno quanto quelle che abbiamo vissuto negli anni scorsi. Personalmente mi impegnerò a fare in modo che il Marco Polo continui a essere la “casa di tutti”, un luogo libero, accogliente e sorprendente, nel quale sia possibile fare innovazione e sperimentazione, nel rispetto del pluralismo e della libertà di insegnamento, ma alla ricerca di una visione collettiva e condivisa. Per questo serve avviare una stagione diversa, che segni alcuni elementi di discontinuità.
Annuncio che a luglio ci sarà una settimana di “Scuola in estate” davvero ricca di incontri e attività, che conterrà alcuni segnali del “nuovo corso”. Nei prossimi giorni saranno noti i dettagli.
Chiudo con una battuta personale. Nelle scorse settimane, quando ad Ancelotti è stato proposto di allenare il Real Madrid, lui ha risposto: “Non si può dire di no al Real Madrid”. Ecco, il Marco Polo è il mio Real Madrid. E alla fine ho sentito dentro di me che non potevo dire di no alla richiesta di rimanere.
Un caro saluto a tutti
Ludovico Arte, Dirigente Scolastico Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze