Incontro su "Firenze e il turismo ripartano dai giovani"
Lunedì 12 luglio ore: 17.30
Insieme al Sindaco di Firenze Dario Nardella, gli studenti, gli insegnanti e i cittadini si confronteranno sul futuro di Firenze e su come trasformare la sua identità di città turistica.
L'esperienza drammatica della pandemia pone a tutti degli interrogativi ai quali dovremo dare risposte nuove, diverse dal passato. Il ruolo dei giovani sarà fondamentale. Da loro possono arrivare idee e contributi che aiutano noi adulti a ridefinire le caratteristiche della nostra città.
Con la partecipazione di: Dario Nardella Sindaco di Firenze, studenti del Marco Polo
Drammaturgia Alessandra Bedino, Enrico Moretti, Matteo Tortora
Progetto Simona Arrighi, Sandra Garuglieri, Silvano Panichi
Regia Simona Arrighi
Con Luisa Bosi, Roberto Gioffré , Veronica Rivolta, Matteo Tanganelli
Allestimento Francesco Migliorini
Costumi Antonio Musa
Collaborano Michelangelo Zorzit e Murmuris
«…sono morta per attestare che si può amare follemente la vita e insieme accettare una morte necessaria».
Ecco, quando mi sono imbattuta in queste parole, l’ultimo saluto ai familiari qualche ora prima di morire scritto da una delle tante donne che parteciparono alla lotta di liberazione, ho capito che, sì, è importante raccontare. Ancora e ancora.
Perché il coraggio di affrontare la morte, scelta e riconosciuta come necessaria per difendere la libertà, mi ha messo di fronte con sgomento alla mia piccolezza. Sapere per che cosa sarei disposta a morire. Avere una ragione precisa, semplice e concreta, per trovare il coraggio e per sapere per cosa lottare. Perché non serve una guerra per avere un mondo da cambiare.
E allora ricordiamola questa Liberazione di Firenze, festeggiamola, anche dopo 75 anni, per non dimenticare l’entusiasmo vitale e la speranza che nutrirono il coraggio di tutti i protagonisti, eroi e gente comune, è questo straordinario pezzo di storia.
A parlare è Luisa Bosi, attrice protagonista dello spettacolo. Tutto ha luogo in una sala da ballo, procede con l’andamento di una festa dove un gruppo di attori accoglie chi è venuto per partecipare alle celebrazioni in onore della liberazione di Firenze. E sono gli attori che, vestendo i panni di quattro personaggi di fantasia, raccontano le vicende di quei mesi terribili che hanno preceduto la Liberazione.
Organizzato da: Attodue - Centro di produzione e formazione teatrale di Sesto Fiorentino (FI)
ATTODUE nasce nel 2011 dalla fusione di Laboratorio Nove di Sesto Fiorentino e CIT Centro Iniziative Teatrali di Campi Bisenzio. Dal 1987 è in residenza presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino dove tiene una scuola di teatro aperta ad ogni esigenza e ad ogni esperienza.
Sarà proiettato il film I Cento i Passi alla presenza del regista Marco Tullio Giordana, che ha dichiarato: "Non è un film sulla mafia ma un film sull'energia, sulla voglia di costruire e sull'immaginazione di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell'illusione di cambiarlo". "I cento passi" è un film del 2000 dedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato, attivista impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia. Il titolo si riferisce ai cento passi che separano, nel paesino siciliano di Cinisi, la casa del piccolo Peppino Impastato da quella del boss locale, Tano Badalamenti. Crescendo il giovane manifesta la sua ribellione nei confronti dello strapotere locale della mafia, partecipando a varie manifestazioni di protesta fino alla fondazione di una radio privata che mette in ridicolo lo stesso boss in persona (soprannominato Tano Seduto, monarca di Mafiopoli). Efficace ritratto di una pagina vergognosa della storia italiana, che segna il ritorno in grande stile di un genere che sembrava essere stato bandito dal nostro cinema: il film d'impegno civile. Giordana affronta con profondità anche il tema struggente dei sentimenti, del conflitto familiare, che genera una guerra altrettanto dolorosa fatta di disobbedienza, disillusione, vergogna e lacerazioni del cuore.
A cura di: Istituto Stensen
Con la partecipazione di: Marco Tullio Giordana
La Fondazione Culturale Niels Stensen di Firenze è nata nel 1959 e svolge da sempre un importante e riconosciuto ruolo nel dibattito culturale cittadino. Si propone di favorire la ricerca e l’etica del confronto proiettando film d’essai e organizzando percorsi formativi, convegni, cineforum, corsi e laboratori. L’offerta culturale si declina in diversi linguaggi (principalmente cinema e conferenze, ma anche letture, musica, teatro e arte) ed è coordinata da un team di organizzazione e comunicazione.
Marco Tullio Giordana è un regista cinematografico italiano. Debutta nel 1980 con Maledetti vi amerò, film sulla generazione del Sessantotto. Nella sua carriera ha affrontato temi impegnati quali il terrorismo (La meglio gioventù, 2003) e il potere mafioso (I cento passi, 2000), l'immigrazione clandestina (Quando sei nato non puoi più nasconderti, 2005) e vicende tragiche della storia italiana (Sanguepazzo, 2008 e Romanzo di una strage, 2012). Nel 2019 ha pubblicato con L. Abbate Il rosso & il nero. Il romanzo della «Peggio gioventù».
Il diritto di contare di Theodore Melfi (Usa 2016, 127’) - v.o. sott.ita
L'incredibile storia, mai raccontata, di Katherine G. Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti donne afro-americane che hanno lavorato alla NASA e che hanno collaborato a una delle più grandi operazioni della storia: il lancio in orbita dell'astronauta John Glenn, un risultato sorprendente che ha riportato fiducia alla nazione statunitense e ha segnato una svolta nella corsa verso la conquista dello spazio, galvanizzando il mondo intero. Un trio visionario che ha attraversato tutte le barriere di genere e razza ispirando le future generazioni a sognare in grande.
Lunedì 12, martedì 13, mercoledì 14 luglio - ore: 17-20
“Immaginiamo” vuole stimolare i ragazzi a porre l'attenzione al linguaggio artistico e mediatico della fotografia e comprendere come essa si sia sviluppata e trasformata nel giro di solo due secoli.
Attraverso il corso gli studenti si cimenteranno a creare una personale documentazione degli spazi scolastici per raccogliere più punti di vista e prospettive di uno stesso luogo; questo per motivarli ad avere sempre una individuale lettura di uno spazio comune.
Gli incontri termineranno con una street-art action all’interno del complesso scolastico, dove gli studenti stessi saranno modelli e autori di gigantografie fotografiche; questo permetterà loro di mettere una “firma” tangibile sull’anomalo biennio vissuto in prima persona.
Organizzato da: Marco Borrelli
Marco Borrelli, laureato presso la LABA di Firenze, è fotografo di spettacolo e ritrattista.
È fotografo ufficiale di numerosi festival di prestigio internazionale e lavora a stretto contat-to con artisti internazionali come Riccardo Muti, Michael Spyres, Luca Salsi ma anche Jovanotti, Jorit e fino al 2020 Gigi Proietti.
Alla base del suo sviluppo professionale e artistico sta la condivisione e una profonda curiosità nel conoscere ogni tipo di linguaggio, storia e esperienza così da poter esprimere attraverso la fotografia la vera essenza di una persona, un concerto o di uno spettacolo.
Numero max partecipanti: 10-12
Non è necessaria e non è richiesta attrezzatura fotografica professionale: compatte, reflex, smartphone sono più che sufficienti.