Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Ebbene si, io ero una di quelle persone che inizialmente aveva preso la situazione sotto gamba, insinuando che si trattasse solamente di un'influenza passeggera, ingigantita per creare "scandalo"… in questo 2020 non iniziato nel migliore dei modi. Ero una di quelle persone, fin quando non mi sono vista chiudere in casa definitivamente, senza via di scampo. Ero una di quelle persone, fin quando quello che per me era abituale e scontato non è diventato un ricordo lontano e un sogno tanto atteso. Quante volte mi sono detta: "Quanto mi piacerebbe poter stare a casa e dedicarmi qualche giornata di relax, facendo le cose che più mi piacciono!", ed ora che ne ho la possibilità, il mio unico pensiero è quello di fuggire da questa casa che mi sembra una gabbia, e che mi fa mancare il respiro. Se prima ogni scusa era buona per rimanere a casa, ora al contrario ogni scusa è buona per "prendere un po' d'aria". Per esempio, penso di dover delle sincere scuse al mio cane, che viete costretto ad uscire una decina di volte al giorno (esclusivamente sotto casa, ovvio): “Scusami Jo, ma è per una buona causa”. Tuttavia, per quanto restrittiva ed esasperante sia questa situazione, non ne usciremo mai se ognuno di noi fa finta di nulla. Uscire come se niente fosse può sembrare una cosa da ribelli, da fighi, forse(?), ma sarà la causa che porterà questa quarantena a non finire. Non fatelo solo per voi stessi, ma per tutti noi, sperando che tutto ciò finisca presto. Detto ciò, IO RESTO A CASA, e voi?

    Swami Camiciottoli, studentessa 4D, 17 marzo 2020