Io sono un ragazzo che crede molto nel karma: in poche parole ogni azione che esegui, positiva o negativa che sia, ti si ritorcerà contro. E in base a questo, forse l'avvenimento del virus è giustificato, "ce lo meritiamo", per tutti i comportamenti passati dell'essere umano. Ovviamente è davvero una situazione inconsueta, che personalmente mi mette a disagio, ma credo che allo stesso tempo mi serva a dar peso alle cose che stanno perdendo il loro valore. Come stare 24h su 24 con la propria famiglia, non stare fisso al telefono ma informandomi, guardando i vari telegiornali e documentari, soprattutto in questo momento. Cose che adesso faccio per ammazzare il tempo, ma che prima non ci facevo nemmen caso. Non credo che viviamo in una società dove "ognuno pensa al suo orto", come afferma lo psicologo Morelli in una sua riflessione. "In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l'unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi...". Forse sarò io che sono un po’ ottimista verso il genere umano o forse no. Credo vivamente che davvero che l’altruismo e il senso di comunità e di appartenenza, aiuteranno ad uscire da questa fase di stallo, e questo avvenimento ci renderà più responsabili, ma non perché siamo in una società "egoista" ma perché è così che se ne esce fuori da queste situazioni, come la storia ci ha insegnato, e come anche i modelli Codogno e Wuhan.
Omar Porco, studente 3D, 14 marzo 2020