Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    lettera13

    Io un’so voi ma sento la necessità di toccalla la gente, di parlarci e farci i’bischero insieme. Ma ora un si pole. l’ha detto Conte l’artro giorno che bisogna stare a casa e un si pole uscire. Ora dico, l’è giusto stare a casa ma un ragazzo di 18 anni come fa a sta’ tutt’i giorno chiuso in casa? Menomale c’ha dato i’ permesso di uscire pe’ fa’attività fisica sennò e sera di gatto. Pe’ prendere ‘na boccata d’aria mi tocca anda’a correre e così ho fatto. Tu vedessi come ci sono rimasto male quando ai giardino vicino casa mia un’ho visto nessuno. Anche in centro a Campi c’è i’voto e ‘sta cosa mi fa strano. Pe’ l’amor di’ cielo sono d’accordo con icche ha detto i’Conte sui fatto che bisogna stare in casa ma un so mica abituato a tutto questo. Bisogna rispettare i’decreto pe’ fa si che i virusse scomparisca perché sennò tra un mese e ci si ricasca di novo. Certo sta’ in casa l’è complicato anche perché le cose da fare e so pochine. Sta’ tutt’i giorno ni letto a vedere Netflix l’è palloso dopo un po’ e ti sale un’uggia mai vista. Leggere si l’è bellino ma i libri che c’hanno i miei a me un mi garbano e poi i professori ci caricano di compiti, ogni giorno c’è roba nova. E borda si passa metà giornata a studiare, fa’ gli schemi e invialli da’ i registro. Insomma la situazione un n’è delle migliori ma se un si fa i’bischeri ci se ne tira fori le gambe soprattutto noi fiorentini che in qualche modo la si raddrizza sempre.

    Lorenzo Pucci, studente 5C, 12 marzo 2020