Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    lettera30

    Buongiorno sono Laura mamma di un alunni della classe 5H
    Trovo che questa sia una bellissima iniziativa perché condividere il pensiero in questo momento molto particolare della nostra vita sia una bella cosa.
    Da molto tempo mi sono fatta delle domande e forse ora mi piacerebbe trovare delle risposte anche se forse non le avrò mai.
    La prima è perché non possiamo più vivere senza il cellulare e sentiamo il bisogno impellente di leggere e rispondere ai messaggi ?
    Perché in una città piccola come Firenze ci sono supermercati aperti H24 ?
    Perché dobbiamo ordinare un prodotto online con consegna immediata, che arriva dall ‘ altra parte del mondo quando lo possiamo trovare tranquillamente nel negozio sotto casa ?
    Perché devo pagare una bottiglietta d’acqua 8 euro solo perché c’è l’ etichetta disegnata da Chiara Ferragni ?
    La chiave comune di tutte queste domande è la parola ESIGENZA.
    Un bel giorno qualcuno molto più furbo di noi ha capito che il nostro cervello si può manipolare a tal punto da farci pensare che per l nostra vita e sopravvivenza fossero essenziali alcune cose.
    Oggi ci rendiamo conto che le cose veramente essenziali sono poche e basilari. In primis la salute, poi la famiglia, i nostri cari, i nostri amici, poi il cibo, l elettricità, l acqua, il riscaldamento.
    Dobbiamo capire che il pane è buono anche raffermo, che il cibo e l’acqua sono generi che non dobbiamo sprecare, che possiamo fare anche tragitti a piedi, che al primo posto in cima alla piramide ci siamo noi come persone e i nostri familiari di cui in questo momento, sentiamo tanto la mancanza. Dovremmo anche rivalutare le parole RINUNCIA E SACRIFICIO. In questi giorni a casa stiamo sistemando le nostre stanze, i nostri armadi e basta uno sguardo per capire che ci basterebbe metà della roba che possediamo per fare una vita dignitosa e che con l’altra metà si potrebbe aiutare un altra parte di mondo che si trova in condizioni disperate.
    BUONA VITA A TUTTI
     
    Laura Sartoni, madre di un alunno, 6 aprile 2020