Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Non so che fare

    Recentemente non so cosa scrivere.
    Non so cosa dire.
    Questo dovrebbe essere uno spazio dove la gente scrive quello che vuole, ma a me non viene in mente nessuna idea. È come se il mio cervello fosse vuoto o spento.
    Forse è perché scrivere per me è una cosa nuova e devo ancora abituarmici.
    Prima di buttare giù questo articolo sono stata letteralmente 3 ore a pensare a cosa e come scriverlo e sono quasi andata nel panico quando le idee non mi sgorgavano dalla testa.
    Prima facevo fumetti; quando mi veniva qualcosa in mente in qualche modo riuscivo a disegnarla (anche perché riuscivo meglio a esprimermi).
    Con la scrittura è un’altra cosa, per me è più difficile che illustrare un’idea o un pensiero su un pezzo di carta, infatti porto un grande rispetto per quelle persone che riescono a scrivere poemi filosofici quando devono parlare di un certo argomento.
    Sembra una sciocchezza quella del “blocco dello scrittore”, ma quando mi viene ce l’ho molto con me stessa: la mia ansia viaggia a mille, così come le mie paranoie.

    “Davvero non riesci neanche a fare questo? Sei più deludente di quel che pensassi”

    “Lo sai che se non riesci a scrivere adesso non andrai da nessuna parte nella tua vita?”

    “Stai fallendo pure in questa idiozia, come pensi di essere felice?”

    Questi sono alcuni dei miei pensieri che mi viaggiano per la testa e che sono riuscita a scrivere.
    Però riesco a consolarmi con il fatto che non sono la sola, anche altri miei “colleghi” hanno vissuto la stessa esperienza, può succedere a chi scrive.
    Anche ai più grandi scrittori della storia ad un certo punto sarà venuto il blocco dello scrittore.
    Tutto questo può provare a insegnarmi di andarci un po’ più piano con me stessa e che in questo mondo nessuno è perfetto e tutti possiamo avere delle “crisi” come questa o fare errori.

    (Ilaria Pesciullesi, 4C)