Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Ma questa è fantascienza?

    Spazio e tempo: i due fondamenti della realtà, le due dimensioni certe, sicure e conoscibili mentre la terza, che trascende il nostro sapere, ce la possiamo solo inventare. Del tempo sappiamo che è incontrollabile, una forza potentissima che agisce autonomamente e perfettamente immacolata e vergine dal tocco umano. Allora ci siamo appropriati di ciò che restava: lo spazio, pretendendone sempre di più, espandendoci perfino fuori dai confini della terra, occupando ogni singolo angolino. Spazio e tempo non sono solo ciò sui cui si basa la nostra realtà, ma anche le altre migliaia di mondi esistenti in un universo parallelo creato da nostri simili: la fantascienza. Fantascienza, fantasia e scienza, quindi immaginazione ma anche verità, concetti opposti ma che assurdamente si uniscono e che ci raccontano di realtà alternative, spazio e tempo che coesistono ai nostri. Ma non solo coesistono nella realtà effimera del lettore, così come fanno tutti i libri, compiono un'azione differente: creano un futuro, principalmente distopico o utopico. Distopia ed utopia, due sostantivi che vanno al di fuori della nostra realtà e del nostro presente, non sinonimi ma neanche contrari, semplicemente esempi di spazio e tempo diversi dai nostri. Che poi di utopia in alcuni casi non ne possiamo neanche parlare perché la grande differenza dal genere fantasy, per esempio, sta proprio nel tempo: il futuro è qualcosa di imprevedibile e nella sua narrazione non c'è mai qualcosa di strettamente utopico e irrealizzabile bensì è sempre presente l'elemento veritiero o, quantomeno, verosimile. Per questo, forse, preferisco i romanzi fantascientifici perché, la realtà lì descritta e la nostra non sono così lontane come sembrano, in quanto ciò che noi chiamiamo presente in realtà non esiste, o meglio, esiste invisibilmente in un frammento di tempo microscopico incomprensibile alle nostre capacità che vive nel mezzo dell'immensità del passato e del futuro. La definizione stessa di realtà è labile, mutevole e intercambiabile di persona in persona. Per questo motivo ciò che offre la fantascienza non si riduce soltanto a fantasia e utopia pura; così come ogni altra cosa che specula sull'avvenire. A volte, anzi, i futuri che offre la fantascienza sono addirittura preferibili a ciò che sembra prospettarsi per l'umanità.

    (Gaia Pisanello, 3M)