Non so se qualcuno di voi leggeva il “vecchio” giornalino del Marco Polo.
Eravamo tantissimi in redazione, scrivevamo di tutto; alcune persone si erano perfino “specializzate”. Ad esempio, Yasmine era quella dell’Oroscopo e io ero quella dei Fumetti.
Ogni mese facevo piccole strisce; di solito erano basate su ironia o sarcasmo.
I miei fumetti venivano messi sempre in fondo al giornalino e li facevo sempre con il solito personaggio principale.
La redazione la chiamava “volpina” ed era diventata quasi una mascotte. Si chiamava Lulù, una volpe vivace, scherzosa, a volte un po’ rozza, ispirata dai cartoni degli anni ’30, aveva il compito di far sorridere il lettore (che ai tempi inizialmente erano solamente la sottoscritta o qualche membro della mia famiglia), era un modo per esprimermi.
La creai nel 2018 e l’anno successivo il giornale Oltre il Polo mi ha dato la possibilità di pubblicarla in modo che altre persone potessero conoscerla.
Da qualche parte ho ancora le mie prime strisce con lei…
Questa volta però la faccenda è diversa: adesso la redazione è composta solo da una decina di ragazzi e scrivo in un blog.
Lulù è dovuta andare in letargo e ho dovuto iniziare a scrivere articoli, cosa che prima non facevo.
Ho fatto un salto enorme… scrivere e fare fumetti non sono per niente la stessa cosa.
Il fumetto ha l’immagine, che a volte dice più di mille parole, l’articolo invece no. Scrivendo è più difficile far capire al lettore quello che voglio comunicare; con il disegno posso utilizzare anche il linguaggio non verbale; le parole a volte non rendono bene come un’immagine. Per me è molto più facile esprimermi disegnando personaggi che con la scrittura.
Forse Lulù tornerà dal suo letargo quando e se ci sarà di nuovo un giornalino, ma per ora scrivo.
Non è da tantissimo che lo faccio, ma ci proverò e non sarà un problema.
Me la caverò.
Sarà un’altra esperienza.
Ilaria Pesciullesi, 4C