Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    AD OCCHI APERTI

    Una voce risuona nelle mie orecchie e continua a pronunciare il mio nome: “probabilmente staranno chiamando qualcun altro”, penso. Riprendo il mio sogno, mi focalizzo sulla mia mente. Sembra di volare oltre la realtà, per poi ingrandirla e renderla migliore: mi proietto in un mondo diverso, completamente scelto e regolato da me, dove tutto segue la direzione da me voluta e che può cambiare a mio piacimento. “Non vedo l’ora di tornare a casa e leggere il mio nuovo libro, Orgoglio e Pregiudizio; sono così contenta di averlo finalmente comprato! La copertina è talmente bella che non riesco a smettere di guardarla, con quel pavone dorato su sfondo azzurro. Chissà come sarà…”; e ancora: “Ah giusto, devo studiare. Probabilmente non riuscirò ad iniziarlo oggi. La mia mente dovrà continuare ad immaginarsi la storia ancora per un po’”. I miei occhi continuano a rimanere aperti, ma non prestano attenzione a ciò che guardano. I pensieri variano ogni minuto, passando da un argomento all’altro con grande facilità ed io mi perdo sempre più dentro me. Finisce che dal nulla mi ritrovo con gli occhi fissi a guardare il vuoto, oltre la finestra, a pensare, immaginare e sognare di tutto, cercando di evitare di staccarmi completamente dalla realtà che mi circonda. Un suono mi risveglia, come per magia, riapro gli occhi e il mondo è sempre lì, esattamente come l’ho lasciato poco prima. “Quanto è durato?” mi domando, “per quanto tempo non ci sono stata?”. Che sia solo frutto di stress, noia o frustrazione, o la realizzazione di un vero e proprio desiderio? Sognare ad occhi aperti mi permette di immaginare un futuro, rielaborare alcune emozioni o crearne altre, di staccare da una realtà che non sembra mi appartenga. Lascia completa autonomia e libertà creativa, permettendomi di dar vita ad un universo parallelo fatto appositamente per me. Riesco a costruire una realtà così perfetta da sembrare vera, quasi più vera di quella che effettivamente mi circonda.
    Non mi resta che sognare, immaginare e creare ad occhi aperti. Continuare a fantasticare con la mente fino ad arrivare in quei luoghi sconosciuti, reali o immaginari, che tanto desidero scoprire. Ho la possibilità di combattere quelle battaglie che sembrano insuperabili, di vedere positività anche nei luoghi in cui questa è più nascosta e di programmare un’intera vita fuori dagli schemi. Sono io la padrona di questo mondo, è la mia mente: per questo, non mi resta che sognare.

    Giada Amoruso, 3D