Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    È cresciuto da solo

    È cresciuto da solo.
    Ha imparato a difendersi, con le parole o con la forza. È stato costretto persino ad impugnare un'arma.
    È cresciuto da solo.
    Nessuno di quelli che lo circondavano erano interessati a lui. Si rompeva sotto i loro occhi, il suo cuore si sbriciolava in mille pezzi... e nessuno era lì a soccorrerlo.
    È cresciuto da solo.
    Incubi. La notte era un continuo incubo. Il suo passato, i ricordi d’infanzia, di ciò che è dovuto diventare per sopravvivere... Tutto lo tormentava e non lo faceva dormire.
    È cresciuto da solo.
    17 anni, quasi 18. Quasi maggiorenne e non si fidava di nessuno.

    E poi una luce.
    Un ragazzo semplice, innocente, certe volte anche un po' tonto.
    Un ragazzo dall'animo buono.
    Si è avvicinato, ha preso i cocci del suo cuore e si è messo lì a ricucirli. E non ha voluto niente in cambio.
    Lo ha aiutato e basta. Ha teso la sua mano e ha aspettato pazientemente che lui la stringesse.
    Gli è rimasto accanto, non per il suo corpo, non perché voleva essere protetto, non per i soldi che quel ragazzo avrebbe potuto avere...
    Gli è rimasto accanto perché desiderava salvarlo, proteggerlo da sé stesso.
    È cresciuto da solo...?
    No. È rimasto un bambino. Un bambino che aveva bisogno di qualcuno.
    Di un amico.
    L'amicizia, quella vera. Quella disinteressata.
    Eiji non voleva nulla da Ash e Ash non ha dovuto dare qualcosa ad Eiji.
    Si sono solo incontrati e presi per mano, si sono dati forza a vicenda e hanno affrontato i problemi che si sono presentati. Hanno scherzato e festeggiato insieme, qualche volta hanno litigato e poi fatto la pace...
    Hanno fatto amicizia.
    Entrambi hanno trovato un vero amico, una di quelle persone che ti porta solo felicità e ti sta accanto sempre, senza volere nulla da te.

    (Alice Maestrini, 3H)