Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Conoscono davvero la mia storia?

    Ciao a tutti, mi presento, sono Karim, ho 32 anni e vengo dal Senegal
    Oggi mi trovo qui a raccontare la mia vita, a testimoniare il mio lungo viaggio della speranza…che mi ha portato fino a qui, insieme a voi
    Ho vissuto la mia adolescenza in mezzo ad un sanguinoso conflitto tra i militari del Governo del mio paese e militari legati al partito dell’opposizione. Un conflitto che ha causato troppe vittime innocenti. Troppe!
    Chi aveva la mia età, anche chi non faceva parte di un gruppo politico e militare, aveva l’obbligo di arruolarsi come militare. Questa cosa non l’ho mai presa in considerazione e così ho deciso di mettere da parte qualche soldo per poter scappare dal mio paese, per potermi fare una vita dignitosa altrove.
    Siamo partiti in tanti dal mio paese alla ricerca di un futuro migliore, di una stabilità economica, di un luogo che potessi realmente chiamare casa, perché a casa ci si deve sentire al sicuro e non in pericolo! Il mio lungo viaggio mi ha portato fino a qui, in Italia.
    All’inizio mi sono sentito perso, senza soldi, e non sapevo cosa mi sarebbe accaduto. Ho conosciuto però un medico, di nome Giulio, una persona meravigliosa che appena sceso dal barcone, mi ha curato una ferita profonda sul braccio che mi ero procurato durante il viaggio.
    Si è subito preso cura di me come se fossi sempre stato suo fratello, come se fossi stato un amico che conosceva da tanti anni. Dopo aver finito di curare la mia ferita, si è subito messo in contatto con delle persone per farmi lavorare, per permettermi di iniziare ad essere realmente indipendente sia fisicamente che economicamente.
    Attualmente, io e Giulio ci vediamo spesso, siamo diventati molto amici, un’amicizia che è nata per destino, ma che si è rivelata profonda e vera
    Questa è tutto sommato la mia storia. Ho raccontato l’essenziale e le cose più importanti sono riuscito a dirle. Questa testimonianza, la mia, è anche quella di tanti altri ed è per quelle persone, se così si possono chiamare, che ci denigrano per il colore della nostra pelle
    che pensano che rubiamo il loro lavoro
    che non credono alle situazioni di guerre e conflitti nel mio paese
    che pensano di sentirsi superiori
    Il mio è un messaggio di speranza, di uguaglianza rivolto a tutti
    Tocca a voi decidere da quale parte stare.

    (Niccolò Brunori, 3D)