È ora di cena e la famiglia si riunisce intorno al tavolo con gli occhi rivolti verso la televisione ad
ascoltare i numeri in rialzo o in ribasso e i vari indici RT che il telegiornale trasmette prontamente
ogni giorno. Facciamo due chiacchiere, commentiamo le notizie, una battuta e la cena si conclude.
La famiglia si scioglie. Ognuno va per conto suo. C’è chi rigoverna, chi passa l’aspirapolvere, chi si
mette sul divano per guardare un film…ed io che vado verso camera mia. Tocco l’interruttore e la
luce si adagia sulle pareti e sul pavimento del corridoio. Una luce che mi consola e rassicura. Salgo
le scale ed arrivo davanti camera mia. Entro e mi guardo intorno per assicurarmi che tutto sia al suo
posto, anche se lo so già… è tutto al suo posto. Mi siedo alla scrivania, accendo la lampada ed avvio
il computer.
Mentre aspetto che il PC si accenda ripenso alla giornata passata e rifletto su ciò che ho fatto e su ciò
che avrei potuto fare. Il computer si è acceso ed apro una pagina Word. Ho già in mente come
strutturare il post. Le mani si muovono da sole e ciò che ho in mente lo proietto sullo schermo.
Mi distraggo un attimo. “Domani cosa faremo a lezione? Boh, vedremo” “Interroga o spiega?
Speriamo spieghi”. Torno a fissare attentamente il display ed ho finito il post senza accorgermene.
Incredibile!
Aspetta, ancora no. “Che titolo potrei metterci? Beh, a quello ci penso domani”. Salvo tutto in
chiavetta, la estraggo e spengo il computer.
Ho scritto un’altra pagina del libro astratto che mi racconta.
(Mirco Nelli, 3D)