Il cielo è grigio, pesa su di me.
È sul punto di lasciarsi ad un pianto addolorato.
Le tende del palazzo di fronte si gonfiano, si agitano.
I panni tesi alle terrazze sventolano come bandiere.
Gli alberi si piegano, i rami si spezzano, le loro cime sembrano indicarmi.
Tiepidi e rarefatti raggi di luce, smorzati dal plumbeo soffitto, mi riscaldano l'anima.
Il loro tepore non allevia però questa mia inspiegabile prostrazione.
Non sono felice.
Neanche triste.
Ho in bocca un dolce e amaro retrogusto. Non riesco a distinguere.
Sono annoiato.
Sono malinconico.
Qualcosa non va, ma non so cosa.
Questo languore di cui non conosco la ragione si radica al mio interno e non mi lascia.
Mi sbatte, mi agita, mi piega e mi spezza.
Ed è così che mi sento, come questa giornata nella stagione sbagliata.
(Marcello Consigli, 5B)