Il sole e la luna sono come due amanti segreti, due corpi celesti uniti da un rapporto privato, forse proibito, manifestato solo in brevi e timidi momenti della giornata. Si dice che vennero creati da Dio per illuminare il giorno e per splendere nelle tenebre notturne: ma furono concepiti separatamente, perché appartenenti a due mondi diversi. Fu la Luna ad innamorarsi per prima del Sole, a vivere del suo respiro e ad amarlo in silenzio, come fanno gli innamorati. Voleva stargli vicina, in qualche modo, raggiungerlo con l’arrivo della sera per poi vederlo svanire nell’oscurità, continuamente: ma la luna era una grande conservatrice.
Faceva tesoro di quei piccoli ricordi lontani senza mai darsi pace, non capendo che questo l’avrebbe a lungo andare corrosa, privata della sua stessa luminosità e resa schiava di un desiderio impossibile. Anche il Sole, dopo un po', messo da parte l’orgoglio, si innamorò di lei: “il più maestoso degli astri si era innamorato perdutamente”.
Fu così che nacque il loro amore, tra sofferenza, solitudine e forse anche sfortuna, due giovani amanti trovatisi al momento sbagliato e separati da qualcosa di incontrollabile, che vivono ora distanti, in una finta felicità. Si crede che le stelle siano state create proprio per consolare la Luna, nate dal volere del Sole per tenerle compagnia e proteggerla anche se distante, ma che non possano comunque guarirla da quella profonda ferita. Vedendoli perennemente sofferenti, tormentati e spenti, Dio decise di dar loro una possibilità, così che nessun amore a questo mondo sarebbe stato del tutto irrealizzabile: l’eclisse. Oggi il Sole e la Luna vivono nell’attesa di questo istante, per questo istante, l’unico momento che, per gratitudine o forse per compassione, è stato loro concesso: è proprio per il brillare della loro passione che non ci è permesso di guardare un’eclisse, per non rimanere abbagliati da così tanto Amore.
E forse tutti ci meritiamo qualcosa di simile, forse tutti ci meritiamo un amore che, per quanto doloroso e sfuggevole, ci regali il massimo dell’emozione per qualche istante. Forse sarebbe proprio quell’attesa “eterna” a farcelo assaporare più intensamente…
Giada Amoruso, 4D