Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Cosa farai da grande?

    Questa è solo una delle tante domande che ultimamente ho in testa
    È davvero così necessario crescere, diventare grandi, diventare indipendenti?
    Si, diventare grandi ha senso
    Tutto quello che ci fa diventare grandi ha senso
    Il mondo è là fuori e aspetta ogni giorno di essere vissuto e di essere compreso da tutti
    Vi sarà però capitato, almeno una volta nella vostra vita, di provare a rispondere alla domanda.
    Chi vorresti essere da grande? Chi vorresti diventare quando sarai più grande?
    Domande che a volte ci capita di trovare nei film: solitamente è un adulto che le fa, rivolgendosi ad un bambino.
    Non lo so, sarò io, ma trovo e ho sempre trovato tutto ciò un po’ patetico e stucchevole
    La verità è che i bambini che puntano fin da piccoli ad essere un astronauta non li ho mai compresi più di tanto o forse non ho mai avuto la voglia di comprenderli
    Forse ho sempre avuto una visione diversa, una visione più comprensiva della realtà
    Credo che il diventare grandi sia la cosa più bella che ci possa capitare e sicuramente la più naturale
    Rendersi conto di ciò che siamo diventati e di cosa eravamo, ci fa avere una prospettiva migliore sul mondo degli adulti
    Sono sempre stato dall’altra parte rispetto a chi diceva di voler fare l’astronauta
    Non so se appartengo alla maggioranza o alla minoranza delle persone
    So solo che aver fatto questa scelta mi ha fatto crescere più forte, mi ha fatto imparare tante cose, mi ha fatto sopratutto cascare e perdere la pazienza più volte, ma sempre con la forza di rialzarsi anche dalla più brutte delle cadute
    È così, la mia vita è così
    Vivo il momento nella sua completezza e soprattutto nella sua semplicità
    La sana ingenuità di non sapere come andrà a finire
    Ciò che succederà nei giorni a venire, sarà ancora più bello
    Godiamoci tutti momenti che appartengono al nostro presente
    Il mondo è là fuori ed è proiettato sul nostro presente

    Niccolò Brunori, 4D