Qualche giorno fa ho ritrovato sul mio telefono una vignetta che Zerocalcare aveva fatto un paio di anni fa, quando Coronavirus, Achille Lauro e Sanremo erano le parole più cercate su internet. La vignetta ritraeva Zero con una cerniera chiusa al posto della bocca e un grande striscione che diceva “se uno non c’ha un cazzo da dire, esiste il silenzio”. Il messaggio della vignetta è che si può anche non esprimersi su qualunque l’argomento del momento e che parlare ossessivamente di qualcosa non rende le persone esperte a riguardo.
Sembra che molti si siano dimenticati che esiste anche la possibilità di non esprimersi quando non si sa cosa dire su un certo argomento.
In un’epoca in cui tutti possiamo avere informazioni in un secondo grazie a Internet, le persone credono di sapere tutto e hanno l’istinto di spacciarsi per esperti su tutto (anche quando neanche sanno di cosa stanno parlando) per sembrare più intelligenti. Peccato che a volte finiscono per sembrare l’esatto contrario.
Quante volte abbiamo visto su Internet persone che scrivono continuamente discorsi deliranti sui vaccini, sul terrapiattismo, sul 5G o su altri argomenti spacciandosi per grandi scienziati? Adesso, i tuttologi sono di gran moda.
Ora non fraintendetemi, la libertà di espressione è importantissima, ma è impossibile essere esperti su qualsiasi cosa esista sulla faccia di questo pianeta. Bisognerebbe anche prendere in considerazione la possibilità che un certo argomento possa non interessarci, o che si possa non conoscere o che non si abbia un’opinione particolare a riguardo. Io in tal caso preferisco rimanere in silenzio, piuttosto che aprire bocca tanto per parlare e sembrare una completa idiota. Non ho l’obbligo di esprimermi su tutto, a volte posso anche stare zitta e farmi i fatti miei.
È ironico che questo discorso venga fatto da una ragazza che fa parte di una redazione che incoraggia i ragazzi a scrivere le proprie opinioni e ad argomentare su tante tematiche, ma “a volte è meglio tacere e sembrare stupidi, che aprir bocca e togliere ogni dubbio”.
Ilaria Pesciullesi, 5C