Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    30 anni

    vorrei arrivare
    ad un giorno di maggio dei miei trent’anni
    e ritrovarti
    su un prato verde al sole
    o su un marciapiede di una grande città europea ad aspettare l’autobus
    e trovare sempre lo stesso sguardo
    che mi ricordavo
    che mi guarda dentro
    e capisce
    comprende
    vorrei ritrovarti
    con le tue crisi
    i tuoi pensieri senza fine
    la canzone del pane
    e le lacrime agli occhi
    con tanti graffi addosso
    cambiato
    ma sempre lo stesso
    vorrei arrivare ad un giorno di maggio dei miei trent’anni
    e rassicurarti
    e credere nei tuoi progetti
    e poterti salutare ancora una volta
    prima di andare
    prima di concludere il mio percorso
    con un fiore in bocca
    e il sole negli occhi
    la tua allergia
    e la nostra canzone
    gli ultimi 7 secondi
    e sparisco
    richiamami tra 10 anni
    piangiamo insieme pensando alle cose belle della nostra vita
    lasciami le tue lacrime sul cuscino
    scendiamo le scale di casa mia insieme
    andiamo in quel posto dove non abbiamo mai trovato il tempo di andare
    porta una moka
    e poi salutami
    e dimmi
    a domani
    anche se domani non ci sarò più.

    Svetlana Innocenti, 5M