Quante volte ho sentito dire che il mondo sarebbe un posto migliore senza la tristezza?! Tante, forse troppe. Io mi sono sempre trovata in disaccordo con questo pensiero. Secondo me, infatti, nel mondo abbiamo bisogno anche della tristezza. Senza di essa non potremmo mai sapere cos'è davvero la felicità. Lo stesso Eraclito, come molti altri filosofi, affermava che gli opposti sono due facce della stessa medaglia e che un elemento non potrebbe mai esistere senza il suo contrario.
Felicità e tristezza sono fatte della stessa sostanza, per questo l'una non potrebbe mai esistere senza l'altra; pertanto, quando sei abbattuto sai che prima o poi tornerai a gioire, che tutto quello che stai passando non è eterno e finirà.
Avviene la medesima cosa quando sei molto felice. Tutta quella gioia vola via rapidamente e, quando succede, provi come un senso di malinconia perché sai che quella forte sensazione si manifesterà nuovamente solo dopo tempo.
Essere sempre felici, infatti, è impossibile! Le persone che sembrano costantemente stare bene e piene di gioia mi fanno pensare che possano crollare da un momento all’altro. Inoltre, sono spesso dei pessimi ascoltatori e poco comprensivi. Per essere empatici, invece, bisogna essere capaci di provare tristezza. Lasciarsi andare alle emozioni significa saltare proprio da altezze che nascondono cosa riserva la vita. Se non si prova ad essere felici, a saltare oltre i limiti delle paure che ci rendono prigionieri, non lo potremo mai sapere.
Giulia Materi, 3N