Nel cielo buio della notte intravedo un fascio di luce intenso e prepotente, una stella cadente, che attraversa questa enorme distesa nera che mi sovrasta e che sparisce dopo appena un secondo. In quel piccolo frammento di tempo, però, qualcosa dentro di me si è acceso: quella sfera di luce volatile ha lasciato dietro di sé una scia indelebile. Pensate quanta importanza diamo ad una cosa così misera, così apparentemente piccola e passeggera da non darci nemmeno il tempo di osservarla, di ammirarla in tutto il suo splendore. Nel cielo quella fascia luminosa ha portato degli enormi cambiamenti, un impatto astronomico notevole, mentre sulla terra quell’evento è pressoché futile, al quale diamo solo un valore estetico. Lo stesso dovremmo pensare delle nostre paranoie e di quei momenti d’imbarazzo che inevitabilmente caratterizzano tutti. Dobbiamo paragonare noi stessi a dei protagonisti in qualche caso e a delle stelle cadenti in altri: noi siamo fondamentali solo nella nostra vita, siamo protagonisti solo nel nostro cammino sulla terra, mentre siamo soltanto delle piccole sfere luminose nella vita degli altri, di persone che si dimenticheranno di ciò che abbiamo detto o fatto dopo poco tempo. In questo cielo che è la vita, quindi, nessuno di noi è il sole per qualcun altro se non per se stesso: siamo tutti tante piccole stelle cadenti, belle ma passeggere.
Giada Amoruso, 4D