Cosa manca a questi miei simili che s'ostinano ad esser così infedeli all'umanità e al garbo? Tutto probabilmente, oppure è la noia che adorna l'aver ogni cosa e non saperlo vivere, gestire. Cosa manca a questi giovani che si mostrano così rabbiosi in un mondo tale a loro? Oggi nella Milano urbana, ieri nella Firenze storica, dove si scaglieranno queste bestie e dove andranno a sfogare la loro ira domani, in quale angolo di cui non vien citato nome?
Uomo crudele e iracondo, umano folle e impazzito, senza pietà né ragione, come può mi chiedo una specie viver di questi torti e avversità?
Quasi provo eterna tenerezza e sconfinate lacrime per quest'anime perse e affette da un malore che si chiama arroganza, malattie della quale l'anima s'infetta e ci convive, può guarirci ma non morire con esse, il processo di guarigione per queste incolte anime avverrà quando capiranno come spogliarsi della loro ira, con la quale ormai hanno plasmato la loro personalità, liberandosene e dando un senso alla propria vita, alle proprie azioni.
Anche l'anima può ammalarsi, come s'ammalò la mia di tristezza in un lungo e disagiante digiuno di spensieratezza, anche la loro s'è ritrovata ammalata dall'ira funesta che l'ha spinti a commettere azioni che solo da folli si possan concepire, e solo da guariti pentirsene.
Allora una sola cosa concedo a quest'iracondi, una mia preghiera perché la loro anima possa arginare le loro ferite ove entrò quella collera, che possano prendersi cura quei punti più sensibili e della confusione creatasi dentro il loro petto salita fino al cervello, evitando di vestire con l'abito di vittima qualsiasi altro corpo facendogli ferendole più di quanto siano feriti loro.
Che le loro anime possano trovare la loro forma di pace.
Tommaso Manetti, 4M