Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    La guerra come unica soluzione…

    È tutto vero. Una nuova guerra è scoppiata alle porte della nostra Europa.
    Ciò che nessuno si auspicava che accadesse è successo e rimarrà per sempre nei libri di storia.
    La Russia di Putin ha invaso il territorio dell’Ucraina dopo giorni, settimane di inutili tentativi da parte della diplomazia internazionale di fermare una inutile guerra fratricida.
    Sinceramente fino a pochi giorni fa non ero molto informato e conoscevo a malapena quali fossero i paesi direttamente coinvolti senza peraltro avere alcuna informazione riguardo alle motivazioni dirette e indirette.
    In questi giorni, tramite i social e alcuni interventi a scuola di nostri docenti sono venuto a conoscenza di molte cose. Una cosa, però, mi sfugge: l’episodio scatenante il conflitto stesso. In ogni conflitto esiste sempre un casus belli.
    In questo conflitto invece le ragioni scatenanti sono sicuramente ben chiare per il Presidente Putin, ma non altrettanto per il popolo ucraino che si trova a dover difendere il proprio territorio da un invasore senza alcun aiuto dai paesi europei. Ed è proprio questa mancanza da parte dell’Europa nel far sentire la propria voce e il proprio sostegno diretto che non riesco a capire e a buttare giù.
    La prima cosa però alla quale ho subito pensato è che probabilmente un intervento diretto da parte di alcuni stati europei in territorio ucraino avrebbe effetti catastrofici e potrebbe far precipitare ancora di più la situazione.
    Rimango tuttavia profondamente sconvolto di come sia ancora possibile che nel 2022 si parli della guerra come all’unica soluzione in caso di contrasti ed interessi economici che interessano più Stati.

    Tutto ciò non può essere vero. Tutto ciò non può accadere di nuovo.
    Frasi che sentiamo ripetere ogni volta che l’uomo dimostra ancora di non aver imparato niente dalla sua storia.

    Niccoló Brunori, 4D