Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    4 Marzo

    Non sarà più un giorno come gli altri.
    Sì, è vero purtroppo.
    Sono passati già 4 anni da quando non scendi più in campo tutte le domeniche per la tua Fiorentina
    Sono passati già 4 anni da quando non indossi più la tua fascia di capitano che tanto onoravi.
    Fin dal primo momento che ti ho visto indossare la maglia viola, ho pensato che tu fossi qualcosa in più o meglio che tu rappresentassi, nel mondo assurdo e non sempre limpido del calcio, un elemento di novità positiva per tutti.
    Qualcosa in più per ciò che eri come giocatore, ma soprattutto come uomo.
    Non sei mai stato il classico giocatore che pensa solo ai soldi, alla carriera o ad apparire sulle copertine, mettendo in mostra anche la parte più privata della propria vita.
    Hai sempre messo davanti a tutto la figura di uomo e di padre, anche davanti a quella di calciatore
    È proprio per questo probabilmente che ci manchi così tanto.
    In un certo senso ci sei sempre vicino, ancora più vicino, soprattutto allo stadio.
    Voglio pensare che la domenica tu ti sieda accanto ad ognuno di noi sui seggiolini in curva a vedere la partita.
    Voglio pensare questo perché mi fa stare bene e perché so che ti piacerebbe giocare in questa Fiorentina.
    Ogni domenica lo speaker dello stadio fa il tuo nome come se tu fossi il nostro dodicesimo uomo in campo a tutti gli effetti.
    Al tredicesimo minuto lo stadio ti applaude e questo ci fa sentire la sua vicinanza.
    Sono dei piccoli gesti per ricordarti e per ricordare a noi il tuo esempio di onestà sul campo e nella vita.
    Semplici gesti che ogni domenica mi fanno venire i brividi e che mi fanno sentire più vicino al cuore di ogni persona presente insieme a me allo stadio.
    Ho voluto scrivere questo post, questi piccoli pensieri per ricordare la tua persona.
    Un esempio come calciatore, ma anche nella vita, nei rapporti umani.
    Ho voluto scrivere questo post perché grazie a te ho imparato che non c’è niente di male nel prendere esempio da qualcuno fino a considerarlo una guida.
    Mi sono sempre rivisto nella tua persona.
    Forse per il fisico o per lo stesso ruolo in campo. Forse per quel carattere schivo, ma sempre con il sorriso rassicurante.
    Persone come oggi sono un’eccezione.
    Forse è per questo che rimarrai sempre nel mio cuore.
    Non dimenticarti mai di tifare la tua Fiorentina.
    Ciao, Asto!

    Niccolò Brunori, 4D