Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Un’idea che non arriva

    Ho sempre scritto prendendo ispirazione da tutto: una piccola insignificante cosa che si inculca nella mia testa e prende forma.
    Pianta le radici e inizia a crescere fino a diventare un'idea, ispirazione per scrivere.
    Ora, invece, mi guardo intorno e tutto mi sembra uguale. Nessuna differenza.
    Sono seduta su un sedile e questo continua ad andare avanti, lungo la linea prescritta.
    Nessuna anomalia.
    Guardo a destra, poi a sinistra. Per scrupolo, mi guardo indietro, sperando di non aver perso nulla.
    Nessuna linea è nata. Speravo che qualcosa fosse uscito fuori dal percorso, ma invece non è così.
    E mentre guardo la pagina del telefono, sposto le dita sulla tastiera inutilmente, scrivo e riscrivo parole che cancello subito.
    Quando penso di aver preso il via, di aver trovato ispirazione, la linea si interrompe a metà. In automatico, il mio sedile torna indietro e riprende la strada principale.
    Fa quasi male. Un dolore fisico.
    Vedere che scrivo, ma non concludo; sentire che qualche idea sta per nascere e non saperla esprimere.
    Pensare, sperare di aver trovato l'ispirazione giusta per questa volta, per poi vederla appassire davanti agli occhi. Le dita fremono perché sento la necessità di scrivere e buttare giù qualcosa, ma questo qualcosa, purtroppo, non esce.

    Alice Maestrini, 4H