Manca sempre meno e io sono sempre più preoccupata. Oppure felice? Oppure stressata? Non lo so neanche io, sono piena di emozioni contrastanti che, però, mi rendono viva come non lo sono mai stata. Manca sempre meno all’esame di maturità e questo ormai è l’unico pensiero che mi frulla nella testa in questo ultimo periodo. La pagella è ormai andata, e come direbbe un mio professore “Adesso giochiamo sul serio, siamo in Champions League”. Non so se sono in grado, però. Ho paura, come quasi tutti i maturandi. Paura aumentata dalla vaghezza, dal non sapere come sarà uno dei giorni più importanti della nostra vita. Anche se non sarà quello a determinare la mia persona, vorrei uscire con il massimo dei voti, prima di tutto per i miei genitori, che si sono spaccati la schiena per farmi arrivare qua; al secondo posto per me stessa: voglio essere fiera di quello che sono e congratularmi dopo le nottate passate tra caffè, libri e lacrime; infine, per i miei professori, quelli che hanno creduto sempre in me e nelle mie possibilità, coloro che ci sono stati ad ogni mio pianto dopo un brutto voto e quelli che ci sono stati per tirarmi le orecchie quando sbagliavo. Vorrei passare con il massimo dei voti anche per coloro che invece non hanno creduto in me, tutte quelle persone che a partire dalle medie hanno remato contro, hanno cercato di buttarmi giù perché secondo loro “non all’altezza”. Oggi a 18 anni, quasi matura, li ringrazio. Sono loro che mi hanno spronata a dare il massimo e a mettere da parte la paura, per riuscire al meglio in ciò che dovevo fare. Maturità ti temo, ma in fondo non così tanto.
(Yasmine Atil, 5D)