La Polonia continua a dare la colpa alla Bielorussia e all’importazione illegale di Lukashenko che, finanziando i flussi migratori di migliaia di rifugiati del Medio Oriente, li spinge poi verso i paesi dell’est Europa con l’intento di costringere l’UE a revocare le sanzioni su Minsk. Mentre la Commissione Europea accusa Lukashenko di “utilizzare le perone come pedine” allo stesso tempo la Polonia militarizza sempre di più i confini e, con l’ausilio di fumogeni e idranti, costringe i migranti a condizioni ancor più critiche, provocandone la morte o la malattia. Nonostante le immagini di miseria e richiesta d’aiuto che i media ci mostrano ogni giorno, ai piani alti la questione “vite umane e diritti civili”, di cui l’UE tanto si vanta, non sembra contare un granché; non verso lo straniero, non quando in gioco c’è una guerra interna tra capi di stato in cui chi tira la corda più forte vince.
Fino a non poco tempo fa, davo poca o quasi nessuna importanza all’idea dello stare bene, all’idea dello stare bene con sé stessi
Prendevo tutto quello che riguardava questo aspetto con superficialità, con misera superficialità forse anche a causa di una forte timidezza
Mi sentivo come un prigioniero all’interno di una caserma fatta di preoccupazioni e commenti negativi
Sentivo di essere intrappolato e capivo di non stare bene.
Ne ero cosciente. ma non capivo realmente come uscirne, non riuscivo ad intravedere nessuna soluzione
Avevo fin troppa paura di mettermi in gioco, di essere influenzato dai commenti negativi che non mi permettevano di stare bene
Poi un giorno mi sono guardato allo specchio, dalla testa ai piedi… e ho detto Basta!
Ho iniziato piano piano a rompere intorno a me questa cella, questa cella che all’esterno mi faceva vedere in un modo completamente diverso rispetto a quello che avevo dentro, a quello che ero dentro
Da quel giorno in poi, ho capito quanto fosse importante stare bene con sé stessi, stare bene con il proprio corpo, sentirsi bene
Da quel giorno, ho iniziato ad amarmi nel vero senso della parola
È un traguardo che non ho raggiunto da un giorno all’altro, ci è voluto tempo e costanza
Ma ricordiamoci che non è mai troppo tardi per fare qualcosa per noi, o per fare qualcosa per gli altri
Ho capito che qualsiasi difficoltà o ostacolo che troveremo sul nostro cammino sarà sinonimo di nuova esperienza, sarà l’opportunità per cogliere percorsi ancora più belli e pieni di soddisfazione
Tutto ciò è stato possibile grazie alle persone a me più care, ai miei amici e familiari, ad ogni momento vissuto nel bene e nel male a scuola con i compagni e i miei prof, ma un ruolo importante lo ha avuto anche il calcio
Ogni calcio dato al pallone, ogni passaggio o tiro, è stato un pugno alla paura, alla paura di sbagliare in qualsiasi situazione
Dopo quello che vi ho raccontato, il consiglio migliore che possa darvi è quello di prendersi meno sul serio; prendiamoci davvero tutti meno sul serio
Togliamoci una volta per tutte la maschera che ci mostra sempre sorridenti agli occhi degli altri, ridiamo di più delle cose che ci capitano, soprattutto di quelle negative
Solo così si impara ad amare sé stessi e gli altri
La mia vera fortuna è stata quella di rendermi improvvisamente conto di quali fossero le persone vere, gli amici veri
Le persone che ti scaldano il cuore
Vi ringrazio davvero tutti!
In tanti mi dicono che sono troppo buona e che a causa di questo motivo tendo a farmi mettere i “piedi in testa”. Io invece non sono d’accordo con loro. La verità è che non sono io troppo gentile e disponibile, piuttosto credo che le persone si approfittino di quelli come me, poiché sanno che possiamo dare tanto e che non ci interessa se non riceveremo mai nulla.
Proprio per questo io sono la “spalla su cui piangere” di tante persone e riesco a rendermi conto di chi è sull’orlo di un precipizio. Mi piace ascoltare e provare a rendermi utile, ma sono sempre così concentrata sugli altri che poi quando ho bisogno io di qualcuno, non riesco mai a capire a chi aggrapparmi. Quando sono giù e sto per toccare il fondo nessuno se ne accorge mai, anzi sono pronti a giudicarmi facendomi notare quanto io sia più fredda rispetto al solito. Mi dispiace se a volte non riesco a essere sempre solare, ma sono umana anche io e quando sono giù di morale non mi è facile “battere il cinque” a tutti.
Mi è capitato poche volte di dire di no a qualcuno nel momento del bisogno, anche quando ero la prima che necessitava di sfogarsi. Non rimpiango questa mia scelta, perché sono felice di essere reputata un’amica affidabile, però vorrei che ci fosse qualcuno pronto ad ascoltare me.
Io non sono solita fare tutto in modo perfetto o nella maniera giusta, io non sono solita prendere bei voti, io non sono solita raggiungere la perfezione, e questo non è nemmeno il mio obiettivo nella vita.
Oh, io non sono solita fare nulla!
Io sono fatta di contraddizioni e opposti che ogni giorno mi perseguitano e mi rendono la vita complicata, ma così indecifrabile e incomprensibile quasi quanto me.
Un giorno penso che sia giusto aspettare, riflettere e rimuginare miliardi di volte prima di fare qualcosa, ma il giorno dopo mi ritrovo totalmente su un altro pianeta, in balia di me stessa, rischiando di far saltare tutte le previsioni e i piani predefiniti per vivere quell’imprevedibilità del “non sapere come andrà a finire”.
Qualche giorno fa ho ritrovato sul mio telefono una vignetta che Zerocalcare aveva fatto un paio di anni fa, quando Coronavirus, Achille Lauro e Sanremo erano le parole più cercate su internet. La vignetta ritraeva Zero con una cerniera chiusa al posto della bocca e un grande striscione che diceva “se uno non c’ha un cazzo da dire, esiste il silenzio”. Il messaggio della vignetta è che si può anche non esprimersi su qualunque l’argomento del momento e che parlare ossessivamente di qualcosa non rende le persone esperte a riguardo.
Sembra che molti si siano dimenticati che esiste anche la possibilità di non esprimersi quando non si sa cosa dire su un certo argomento.
In un’epoca in cui tutti possiamo avere informazioni in un secondo grazie a Internet, le persone credono di sapere tutto e hanno l’istinto di spacciarsi per esperti su tutto (anche quando neanche sanno di cosa stanno parlando) per sembrare più intelligenti. Peccato che a volte finiscono per sembrare l’esatto contrario.
Quante volte abbiamo visto su Internet persone che scrivono continuamente discorsi deliranti sui vaccini, sul terrapiattismo, sul 5G o su altri argomenti spacciandosi per grandi scienziati? Adesso, i tuttologi sono di gran moda.