A quanti di voi da piccoli facevano la famigerata domanda “tu cosa vuoi essere da grande?”, magari al cenone di Natale con zia Concettina che ti chiedeva se hai un ragazzo/a.
Non ho mai saputo dare una risposta a questa domanda.
Io pensavo: “boh, non lo so, in qualche modo me la caverò”.
Mi è sempre sembrata una domanda abbastanza stupida da fare.
Un bambino di 7 anni a malapena sa fare le addizioni, come potrebbe sapere cosa vorrà fare per il resto della sua vita?
Mi dispiace dirlo, ma spesso non si può scegliere quello che saremo o come le cose andranno a finire.
La verità è che la vita è piena di imprevisti e non tutto va come si vuole.
Si può provare a raggiungere un obbiettivo, ma si può sempre fallire.
Se il tuo sogno è quello di essere un calciatore, va benissimo, ma devi prepararti alla possibilità che tu possa non esserlo mai.
Per questo stiamo con i piedi per terra, non pensiamo a un futuro troppo lontano, mettiamo da parte il “cosa vuoi essere da grande”, e prendiamo in considerazione “cosa ti piace fare adesso”.
Nessuno può programmare il suo futuro e non voglio fare i soliti discorsi come “segui i tuoi sogni e tutto andrà bene”.
Quando quel bimbo di 7 anni sarà più grande saprà quello che gli piace fare e probabilmente riuscirà a farsi un futuro in quella maniera.
Magari quel bimbo scoprirà che gli piace scrivere le canzoni e si metterà a comporre canzoni.
Quello che ti piace fare può sembrare strano ad altre persone, ma per te va bene comunque.
Quello che ti piace potrebbe anche non farti guadagnare soldi a palate, ma sarà un rischio calcolato.
L’importante è essere felici con quello che si fa.
(Ilaria Pesciullesi, 4C)